
CONNESSIONI
Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza.
(Immanuel Kant, La critica della ragion pratica, 1788)
Kant l’aveva capito già 225 anni fa: la Consapevolezza è prima di tutto Connessione. Con la Madre Terra. Con il sé più profondo. Con gli altri esseri umani. Con l’universo, il cielo che è sopra e dentro di noi. Con l’essere Superiore.
Connessione. È indubbiamente la parola del tempo, il termine con cui forse un giorno verrà ricordata la nostra epoca: l’era della connessione. Ma è anche una parola antica come l’uomo, ciò che ci rende umani, ciò che da sempre cerchiamo per dare un senso all’esistenza. È tempo di divenire consapevoli del profondo legame che ci unisce. Possiamo scegliere di restare protetti entro le solide muraglie dell’ego - oppure vivere il nostro potere creativo di connessione. Il fisico tedesco Heisemberg affermava: “Vi è un errore fondamentale nel separare le parti dal tutto, perché la realtà è costituita da unità e complementarietà”. Tutto è in tutto, ciò che è fuori è dentro, ciò che è in alto è in basso, ciò che è nel piccolo è contemporaneamente anche nel grande. Tutto è collegato, connesso.
Le connessioni, scelte come tema chiave, ci invitano a tornare a noi stessi per essere al nostro meglio e servire il mondo nel modo migliore. Soltanto attraverso autentiche “connessioni” siamo in grado di scambiare energia positiva con gli altri esseri e costruire la fiducia. Dobbiamo essere consapevoli dell’interdipendenza tra noi e la natura e che il nostro destino trova la sua realizzazione nella presa di coscienza che tende verso l’alto, verso l’universo, verso lo spirito. Queste due giornate dedicate alle Connessioni nascono con l’intento di comprendere che soltanto nutrendoci di umanità reale, riusciremo a sopravvivere al disumano mondo delle finte connessioni della scena virtuale. Per proteggere la nostra umanità, dobbiamo rimettere al centro la dimensione umana: “l’uomo come misura di tutte le cose”. E’ tempo di migliorare le nostre vite interagendo con gli altri con compassione ed empatia.
CONNESSIONI
Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza.
(Immanuel Kant, La critica della ragion pratica, 1788)
Kant l’aveva capito già 225 anni fa: la Consapevolezza è prima di tutto Connessione. Con la Madre Terra. Con il sé più profondo. Con gli altri esseri umani. Con l’universo, il cielo che è sopra e dentro di noi. Con l’essere Superiore.
Connessione. È indubbiamente la parola del tempo, il termine con cui forse un giorno verrà ricordata la nostra epoca: l’era della connessione. Ma è anche una parola antica come l’uomo, ciò che ci rende umani, ciò che da sempre cerchiamo per dare un senso all’esistenza. È tempo di divenire consapevoli del profondo legame che ci unisce. Possiamo scegliere di restare protetti entro le solide muraglie dell’ego - oppure vivere il nostro potere creativo di connessione. Il fisico tedesco Heisemberg affermava: “Vi è un errore fondamentale nel separare le parti dal tutto, perché la realtà è costituita da unità e complementarietà”. Tutto è in tutto, ciò che è fuori è dentro, ciò che è in alto è in basso, ciò che è nel piccolo è contemporaneamente anche nel grande. Tutto è collegato, connesso.
Le connessioni, scelte come tema chiave, ci invitano a tornare a noi stessi per essere al nostro meglio e servire il mondo nel modo migliore. Soltanto attraverso autentiche “connessioni” siamo in grado di scambiare energia positiva con gli altri esseri e costruire la fiducia. Dobbiamo essere consapevoli dell’interdipendenza tra noi e la natura e che il nostro destino trova la sua realizzazione nella presa di coscienza che tende verso l’alto, verso l’universo, verso lo spirito. Queste due giornate dedicate alle Connessioni nascono con l’intento di comprendere che soltanto nutrendoci di umanità reale, riusciremo a sopravvivere al disumano mondo delle finte connessioni della scena virtuale. Per proteggere la nostra umanità, dobbiamo rimettere al centro la dimensione umana: “l’uomo come misura di tutte le cose”. E’ tempo di migliorare le nostre vite interagendo con gli altri con compassione ed empatia.